venerdì 7 giugno 2013

La storia di Oca Roca parte 8

Ottava tappa : la fine della missione


Cari bambini, Falco Zero per un po’ sarà fuori combattimento, impossibilitato a volare e tutto preso a curarsi le penne bruciacchiate. Abbiamo potuto così procedere nella nostra avventura un po’ più tranquille.
Lasciammo la Montagna di Fuoco, dirigendoci in volo verso l’isola dei Piedi Palmati che si trova nel grande Mare del Sud. C’era ancora parecchio da volare sul mare e la nostra fatica era sempre più grande; ciò nonostante dovevamo farci forza e proseguire per arrivare in tempo utile.
Ad un certo punto dall’alto la vedemmo, la Marea Nera, che si profilava minacciosa all’orizzonte e dopo un po’ apparvero anche i confini dell’isola dove erano in pericolo tutti i nostri amici palmipedi.
Purtroppo la nostra visione aerea ci permise anche di scorgere la Banda dei Senza Pietà che avanzava inesorabile sull’isola verso le spiagge dove erano riuniti tutti i nostri amici palmipedi. Si trattava ormai di una corsa contro il tempo.
La minaccia più vicina era la Marea Nera che stava ormai accerchiando le spiagge dell’isola, anche se non ancora visibile da riva. Non sapevamo cosa fare ed invocammo, con tutta la forza che ci avete dato voi, Eolo, il Re dei Venti.
“Potentissimo Eolo, sappiamo che la tua forza spaventosa può provocare danni, come quando hai distrutto il mio nido, ma sappiamo anche che la tua potenza può rasserenare il cielo e portare felicità. Potentissimo Eolo, ascolta il nostro grido di aiuto e aiutaci!”
Incredibile!!! Eolo ci ascoltò e ci inviò il Corridoio del Vento che cominciò a soffiare respingendo verso il largo la Marea Nera e facendola pian piano disperdere nell’infinità del mare.
Non era ancora finita, però: trovammo la forza di raggiungere la grande spiaggia dove tutti i nostri amici palmipedi tranquillamente ignoravano il pericolo costituito dalla Banda dei Senza Pietà che ormai erano molto vicini. Ci dividemmo: Anatra Grigia avrebbe cercato di rallentare la marcia di quegli uomini spietati mentre io mi precipitai sulla spiaggia dove c’era la grande colonia di palmipedi. Atterrai tra loro e feci un grande trambusto per attirare l’attenzione di tutti, spiegai velocemente qual era il pericolo e quindi la necessità di alzarsi immediatamente in volo e dirigersi verso sud, verso terre più tranquille. 

Dissi loro di zittirsi immediatamente e diedi loro cinque minuti di tempo per organizzarsi, sperando che fossero sufficienti. Anatra Grigia fu geniale: vedendo che la Banda dei Senza Pietà si muoveva seguendo le indicazioni di una bussola, a rischio della sua vita, si nascose su un albero a cui quegli uomini sarebbero passati vicini e, quando il primo del gruppo fu sotto di lei, velocissima gli planò sopra e gli rubò col becco la bussola, manco fosse una gazza ladra. La mancanza della bussola ritardò un po’ la marcia della banda, perché c’era chi diceva che bisogna proseguire diritti, c’era chi invece sosteneva che bisognava svoltare a destra, chi a sinistra: quel tempo perso si rivelò preziosissimo, perché quando arrivarono alla spiaggia la trovarono deserta di vita, un’immensa distesa coperta di piume ma di uccelli nemmeno l’ombra.
Ce l’avevamo fatta, tutti i nostri amici in volo erano salvi, già scomparsi oltre l’orizzonte.
La nostra missione si era compiuta felicemente, non ci restava che ritornare al Nord, al mio nido nascosto tra i canneti dello stagno, vicino all’ Albero Tronco. Anatra Grigia decise che sarebbe venuta con me e che avremmo vissuto in perfetta amicizia fino alla fine dei nostri giorni.

Prima di riprendere il viaggio per il ritorno, vogliamo però ringraziare tutti voi, bambini delle  classi quarte. Senza il vostro aiuto, senza l’energia che ci avete fornito con la vostra attività e con le vostre prove, non saremmo mai riuscite ad arrivare in tempo: ce l’abbiamo fatta, abbiamo vinto! Non è finita, ora però ci dovete aiutare a ritornare  a casa, ancora un piccolo sforzo, su!


Ci sono giunti i superquackgulp risultati della vostra  ultima prova. Guardate i quackrisultati della  4B di Imperia.
Grazie a questi risultati siamo riuscite a ritornare al nostro nido. Ed ora eccoci qua, io Oca Roca, Anatra Grigia ed Aquila Stanca riunite per ringraziarvi ancora del vostro incredibile aiuto. Vogliamo però ringraziarvi in un modo particolare: voi ci avete permesso di salvare una grossa colonia di palmipedi ed allora vogliamo farvi capire la grande importanza di ciò che avete fatto.
Come vivono nella realtà oche, anatre e cigni? Ve lo spiego con l’aiuto del sito http://www.incontraglianimali.org/oche-anatre.html

Come vivono nella realtà
“Come per galline e polli, anche anatre o oche vengono allevate in allevamenti intensivi per la loro carne e per le loro uova, ma anche per il piumino e per il "paté de foie gras".
Le anatre, in natura, sono animali veloci nella corsa, nel nuoto, nel volo, mentre negli allevamenti vengono ingrassate così tanto che riescono appena a camminare e soffrono di malattie alle zampe. Non hanno a disposizione acqua, che è invece il loro ambiente naturale. Hanno bisogno di acqua per pulirsi le piume e gli occhi (quando immergono la testa non è solo per cercare cibo, ma spesso semplicemente per pulirsi gli occhi), e non potendolo fare sono sempre sporche e sviluppano dolorose malattie agli occhi.
Le condizioni negli allevamenti per la produzione di "paté de foie gras" sono ancora peggiori. Le oche (ma spesso anche le anatre) vengono alimentate forzatamente, in modo cruento. Si usano metodi meccanizzati costituiti da un tubo metallico che viene introdotto nell'esofago degli animali e pompa nel loro stomaco un pastone di mais, sale, grasso, per tre volte al giorno; dopo i primi dodici giorni, il "pasto" forzato viene introdotto ogni 3 ore, anche di notte. Il fegato si ammala e si ingrossa, diventando 10 volte la sua dimensione normale. Da questo fegato, malato e gonfio, si ricava il famoso paté. Nel mondo, più di venticinque milioni di anatre e oche vengono sottoposte a questa tortura ogni anno.
Per quanto riguarda la produzione di piumino per l'imbottitura di giacconi e copriletti, in molti paesi (in Europa, in Ungheria, in Israele) le oche vengono spiumate da vive.
E' noto ed ammesso dai veterinari che si tratta di una pratica che fa soffrire gli animali, eppure la si continua a fare lo stesso. La metà delle piume "prodotte" nel mondo proviene da animali spiumati vivi, in allevamenti grandi o piccoli. Ad esempio negli allevamenti intensivi ungheresi, le oche vengono appese a testa in giù e spiumate vive per 2-3 volte l'anno, per finire poi la loro vita in un macello o in uno stabilimento di produzione del paté de foie gras.”
Come muoiono nella realtà
Quando è ora di andare al macello, questi poveri animali sono inscatolati in malo modo in gabbie in cui sono così stretti che non riescono nemmeno a respirare, le gabbie sono messe l'una sopra l'altra, così che gli escrementi degli animali nelle gabbie che stanno più in alto finiscono addosso a quelli che stanno sotto, e poi inizia il calvario del viaggio.
Una volta giunti al macello, gli animali vengono appesi a testa in giù ai ganci metallici della "catena di smontaggio", terrorizzati e sofferenti. Se i lavoratori del macello hanno pietà e intendono seguire le norme, vengono poi storditi con ossido di carbonio, altrimenti vengono direttamente sgozzati a vivo.
Vuoi salvarli?
Non mangiare loro e i loro prodotti (come il paté de foie gras), non usare le loro piume in piumini o giacconi. Questo ti permetterà di salvare innumerevoli vite innocenti e anche... migliora notevolmente la tua salute!

Dal 2 agosto 2010