Abbiamo visto che spesso si parla di quantità continue e di quantità discontinue o discrete. Di che si tratta? Cito da Wikipedia:
Una definizione (forse) intuitiva, anche se molto informale e imprecisa, è la seguente: un oggetto è considerato discreto se è costituito da elementi isolati, cioè non contigui tra loro, mentre è considerato continuo se contiene infiniti elementi e se tra questi elementi non vi sono spazi vuoti.
Matematica per gli alunni
COMPETENZE
ABILITA’
UNITA’
DI APPRENDIMENTO
Riconosce
e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali,
frazioni). Sviluppa un atteggiamento positivo
rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno
fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare
siano utili per operare nella realtà.
- Al termine della classe terza l'alunno dovrà:
individuare l'unità frazionaria in un intero ed in una quantità; trovare
la frazione corrispondente ad un intero e a una quantità data; data una frazione
individuare la parte corrispondente.
Abbiamo visto le frazioni di quantità continue, ma le frazioni sono anche usate per indicare parti di quantità discontinue. Proviamo ad esempio a considerare ½ della classe per l’effettuazione di un gioco in palestra, dovremo dividere la classe in 2 sottoinsiemi equipotenti e poi considerarne uno. Prendiamo ora ¾ dei 24 pennarelli che sono in questa scatola, dobbiamo dividere i 24 pennarelli in 4 sottoinsiemi equipotenti e poi considerare 3 dei sottoinsiemi così formati. Dopo alcuni esempi a livello manipolativo operiamo solo su insiemi rappresentati.
Dobbiamo ora scoprire la regola per calcolare la parte frazionaria di un numero.
Cominciamo considerando le unità frazionarie. Br1 e Bass8, come sappiamo, sono in una metropoli, attratti dalle possibilità che questa offre. Ad esempio, la grande città offre molte possibilità di passare il tempo libero dedicandosi ad attività ricreative, culturali, sportive. Infatti i due, giorni fa, sono entrati in un museo per ammirare i dipinti qui esposti. In una grande sala che contiene 28 quadri, i nostri due amici ne hanno già visti 1/7. Quanti quadri hanno visto? Proviamo ancora con il disegno, riallacciandoci così all'attività precedente e poi vediamo invece come dovremmo operare per calcolare il risultato senza l'aiuto del disegno: dovremo dividere i 28 quadri in 7 parti uguali e considerare una di queste parti. Con i numeri: 28 : 7 =4valore di 1/7
Vediamo alcuni altri esempi insieme e poi con lavoro individuale.
Dopo aver visto come calcolare le unità frazionarie, estendiamo il discorso al calcolo delle parti frazionarie. Successivamente alla visita del museo, i nostri due amici sono entrati in una palestra, dove sono stati immediatamente presi in consegna da un arcigno istruttore che li ha fatti subito salire sulla cyclette e pedalare per 15 minuti. Dopo ciò, i nostri sono stati messi a fare degli esercizi per gli addominali. Dovevano fare 30 esercizi, ma giunto ai 4/6 Bassotto è crollato stremato. Quanti sono gli esercizi che Bassotto è riuscito a fare? Lasciamo provare ed operare gli alunni nel tentativo di giungere alla risposta. Se gli interventi degli alunni prendono strade, per così dire, indesiderate, facciamo notare che sappiamo già come il denominatore 6 indichi in quante parti va diviso l’intero. Tutti gli esercizi dovevano essere 30, 30 : 6 = 5 che è il valore di una delle parti ottenute; il numeratore 4 indica quante parti devo considerare, quindi 5 x 4 = 20. Sintetizziamo con i numeri: 30 : 6 = 5 5 x 4 = 20 Bè, non è proprio in grande forma Bassotto, è riuscito a compiere solo 20 esercizi per gli addominali. Finito questo, i nostri due eroi, già ansimanti, sono stati messi sul tapis roulant e l’istruttore ha impostato un programma di 20 minuti. Stavolta è stato Br1 ad arrendersi dopo aver corso i ¾ dei minuti previsti. Per quanti minuti è riuscito a correre Br1?
Vediamo collettivamente ancora un caso: Durante la prossima gita scolastica per l’ingresso a Cowboyland la nostra classe deve pagare € 450. Dobbiamo però versare come caparra i 3/10. Quanto dobbiamo versare?
Possiamo ora proporre esercitazioni individuali. “Elias ha letto i ¾ delle pagine di un libro di avventura di 260 pagine. Quante pagine ha letto?”. “Un negoziante ha comprato 135 uova. Durante il trasporto ne ha rotte 1/5. Quante sono le uova rotte?”
Eccoci giunti agli argomenti della sesta U. A. "La città". Anche stavolta rendiamo partecipi gli alunni dei traguardi da raggiungere al completamento dell'unità di apprendimento ed elenchiamoli siul quaderno. Al termine del sesto percorso "La città" dovrai aver imparato a:
• Conoscere ed usare le frazioni • Conoscere ed usare i numeri decimali • Conoscere ed usare i sottomultipli dell’euro • Conoscere ed usare le misure di capacità • Risolvere problemi sul S.M.D.
Matematica per gli insegnanti
Guardiamo questa figura.
Vediamo che abbiamo considerato 4 volte l’unità frazionaria 1/6
1/6 + 1/6 + 1/6 + 1/6 = 4/6
Se invece osserviamo quest’altra figura:
vediamo che abbiamo considerato 3 volte l’unità frazionaria ¼
¼ + ¼ + ¼ = ¾
4/6, ¾ sono frazioni
La frazione è quindi un operatore che divide un intero in parti uguali e ne considera alcune di esse.
Ora consideriamo invece la frazione come quoziente tra due numeri, il numeratore ed il denominatore.
2/5 = 2 : 5
Consideriamo per un momento i numeri naturali e scopriremo che qualunque numero naturale si può scrivere sotto forma di frazione.
Cominciamo dallo “0”: si può scrivere come una frazione avente “0” al numeratore. Infatti:
0/4 = 0 : 4 = 0
0/6 = 0 : 6 = 0
Passiamo al numero 1: si può indicare con una frazione apparente con numeratore uguale al denominatore
3/3 = 3 : 3 = 1
5/5 = 5 : 5 = 1
Tutti gli altri numeri naturali si possono scrivere con una frazione con denominatore 1
10/1 = 10 : 1 = 10
7/1 = 7 : 1 = 7
oppure
con una frazione avente al numeratore un multiplo del denominatore. Ad esempio se io volessi scrivere il numero 15 sotto forma di frazione potrei scrivere così: 15/1, 30/2, 45/3, ecc
Considerando la frazione come quoziente tra due numeri, possiamo quindi stabilire un nuovo insieme che includerà tutte le frazioni. Chiameremo questo insieme come insieme Q+.
Da quanto detto sopra possiamo facilmente capire come l’insieme dei numeri naturali N sia un sottoinsieme dell’insieme Q+ ed indicheremo questa relazione così: N Ì Q+.
Matematica per gli alunni
COMPETENZE
ABILITA’
UNITA’
DI APPRENDIMENTO
Riconosce
e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali,
frazioni). Sviluppa un atteggiamento positivo
rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno
fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare
siano utili per operare nella realtà.
- Al termine della classe terza l'alunno dovrà:
individuare l'unità frazionaria in un intero ed in una quantità; trovare
la frazione corrispondente ad un intero e a una quantità data; data una frazione
individuare la parte corrispondente.
Iniziamo le attività didattiche sulle frazioni considerando in un primo tempo il frazionamento di quantità continue. Partiamo da una situazione concreta: ho un foglio da distribuire in parti uguali a 3 alunni. Come fare?
Non sempre abbiamo bisogno di un oggetto intero, a volte abbiamo bisogno di parti di oggetti. E, a questo, proposito, è importante far capire agli alunni la differenza fra spezzare e frazionare. Io posso spezzare una quantità intera in parti disuguali (ad es. mi cade a terra un piatto). Se da una torta taglio una fettina, l’ho divisa in due parti disuguali oppure posso dividere la stessa torta in 4-6-8 parti uguali. Quando io divido un intero in parti esattamente uguali dico che “fraziono”, che vuol dire dividere in parti uguali. Facciamo molti esempi concreti con frutti, cartoline, fogli, cartoncini, mostrando la differenza fra spezzare e frazionare.
Br1 e Bass8 sono abilissimi nel frazionare, infatti nella loro Galassia li chiamano Super Frazionatori. Ora, si da il caso che, essendo ormai da molto tempo nella fattoria di Ambrogio, i due hanno approfittato di un giorno di ferie per andare a visitare una delle grandi città che costellano la pianura. E non vi dico la loro sorpresa nel trovarsi in una grande metropoli. Come prima cosa sono entrati in un grande supermercato e Bass8 si è diretto subito verso i banchi della frutta, attratto dalla bellezza delle mele qui presenti. Ignaro di come funzionano le cose nei nostri negozi, Bass8 prende una mela tra le mani e si chiede “Sarà più buona di quelle che coltiviamo noi per Ambrogio? Quasi quasi l’assaggio!” Detto, fatto, prende un coltellino e la divide in un istante in 4 parti perfettamente uguali. Ecco, fa così (prendiamo una mela ed imitiamo Bass8). Afferra una delle quattro parti e sta per portarla alla bocca, quando arriva un commesso incollerito che gli urla “Posi subito quella mela. Lei si è preso una mela!”. E Bass8, calmissimo: “ Guardi che non è vero, io non ho in mano una mela!” Il commesso: “Ah, no, eh! E quella cos'è, non è una mela?” “No, non è una mela!” risponde serafico il nostro amico.
Chi ha ragione, secondo voi e perché? Ascoltiamo cosa hanno da dire gli alunni, che, probabilmente, non si soffermeranno sull'aspetto matematico della faccenda. E allora li inviteremo noi a riflettere. Come ha fatto Bass8 abbiamo già frazionato in 4 parti uguali la mela, ora prendiamo una delle parti ottenute, chiamiamo un alunno e diciamogli di scrivere con un numero la quantità che ho in mano.
Facciamo riflettere: posso scrivere 1? No, perché non è la mela intera. E’ stato stabilito un modo particolare di scrivere questo numero, perché per sapere quale parte di mela ho in mano devo sapere in quante parti è stata divisa e quante parti ho preso. Allora traccio una lineetta che significa che ho frazionato un intero, sotto scrivo il numero delle parti in cui ho frazionato l’intero e sopra la parte che ho considerato: leggo un quarto.
Prendiamo ora 2 parti della mela, poi 3 e 4 e chiediamo di scrivere la frazione corrispondente. Allora chi aveva ragione? Aveva ragione il commesso perché non si possono usare le merci esposte, ma aveva anche ragione Bassotto perché non aveva in mano una mela, ma ¼.
Frazioniamo altri oggetti in modi diversi ed ogni volta chiediamo qual è e come si scrive la frazione che rappresenta la parte che consideriamo.
Consegniamo ad ogni alunno un foglio intero, dividiamo a metà, a metà della metà, in ottavi.
Facciamo usare anche i regoli: prendiamo il regolo arancione. Quale regolo è ½ del regolo arancione? Quale regolo è 1/3 del blu? Quale è ¼ del marrone, quale è 1/6 del verde scuro?
Proponiamo ora un lavoro su scheda. Fai clic per stampare la scheda.
Prepariamo 9 dischetti di carta o cartoncino, già predisposti per essere suddivisi in parti uguali. Prendiamo il primo dischetto di carta, lo frazioniamo in 2 parti e ne prendiamo in mano una, chiamiamo un alunno e diciamo di scrivere con una frazione la quantità che consideriamo. Procediamo al medesimo lavoro anche con gli altri dischetti, frazionandoli in 3, 4, 5, ecc parti uguali. Se vuoi stampare i dischetti fai clic qui.
Parallelamente procediamo sul quaderno usando una scheda apposita, come questa.
Fai clic per stampare la scheda per l’esercizio degli alunni. Al termine osserviamo che le frazioni ½, 1/3, ¼, 1/5, ecc sono unità frazionarie perché indicano una sola delle parti ottenute frazionando un intero e che più aumenta la cifra del denominatore più diminuisce la parte considerata: ½ >1/3 >¼ > 1/5 > 1/10. Proponiamo esercizi di confronto e di ordinamento di unità frazionarie.
Ecco un gioco da svolgere on line: topo affamato. L' obiettivo del gioco è di associare correttamente la rappresentazione numerica di una frazione con la sua rappresentazione grafica. In questo gioco sei nei panni di un topolino affamato che deve mangiare per crescere. Devi scegliere però la frazione corretta fra quelle proposte per avere la tua razione di formaggio. E' possibile avere frazioni con denominatore generato casualmente oppure specificarlo (da 4 a 10). Giochi-free.it - il portale di giochi Gratis Online, giochi Flash !
Anche in questo caso io preferisco procedere in parallelo presentando insieme i multipli delle misure di lunghezza, capacità e massa. Naturalmente si può scegliere la strada di affrontare prima le misure di lunghezza, poi quelle di capacità e di massa separatamente.
Matematica per gli alunni
COMPETENZE
ABILITA’
UNITA’
DI APPRENDIMENTO
L’alunno utilizza i più comuni
strumenti di misura.
Sviluppa un atteggiamento positivo
rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno
fatto intuire come gli strumenti matematici siano utili per operare nella
realtà
- Al termine della classe terza l'alunno dovrà:
effettuare misure dirette e indirette di
grandezze ed esprimerle secondo unità di misura convenzionali e non;
esprimere misure utilizzando multipli e sottomultipli delle unità di
misura.
Br1 e Bass8 però
sono di fronte ad un nuovo problema: Ambrogio ha detto loro di misurare la
lunghezza della stradina che dalla fattoria di Ambrogio porta alle stalle. I
due cominciano: 1 m, 2m, 3 m, 4 m. E vanno avanti così ma ad un certo punto Br1
dice: “Basta, io non ce la faccio più, ho la schiena spezzata e non siamo
ancora neanche a metà della stradina.” E Bass8: “Voglio il mio raggio laser!”
Come potrebbero
fare i nostri due amici a misurare più in fretta? Facciamo distendere 10
fettucce da un metro: che cosa è questo? Un metro? No, una decina di metri.
Presentiamolo intero con la rotella metrica. Proviamo ora a misurare, si impiega meno tempo, perché invece di misurare 10 volte, si misura una volta sola. Come la
chiamiamo? Si tratta di una decina (da) di metri (m), quindi dam, cioè decametro. Dove la posizioniamo: sono decine di metri, quindi
alla sinistra dell’u, cioè del metro.
Consideriamo ora 10 litri, otteniamo una misura 10 volte più grande del litro. Potrebbe essere la capacità di una tanica o di una piccola damigiana.
Come la
chiamiamo? Si tratta di una decina (da) di litri (l), quindi dal, cioè decalitro. Dove la posizioniamo: sono decine di litri, quindi
alla sinistra dell’u, cioè del litro.
Se invece consideriamo un peso di 10 grammi, otteniamo una misura 10 volte più grande del grammo. Potrebbe essere il peso di 3 - 4 penne.
Come la
chiamiamo? Si tratta di una decina (da) di grammi(g), quindi dag, cioè decagrammo. Dove la posizioniamo: sono decine di grammi, quindi
alla sinistra dell’u, cioè del grammo.
Proviamo ora a misurare i confini del cortile della
scuola, usando il decametro. Durante la misurazione
chiediamo se si potrà avere una misura più lunga del decametro. Abbiamo precedentemente preso una decina
di metri per formare un decametro, così possiamo prendere 10 decametri per formare una decina
di decametri.
A questo punto ci siamo recati in passeggiata al parco urbano, dove c’è
un percorso che, grazie ai numerosi podisti che lo frequentano, è già suddiviso
in ettometri. Abbiamo portato la rotella del doppio decametro ed abbiamo evidenziato sul percorso 10 dam.
Quanti metri saranno?
Proviamo a camminare sul percorso evidenziato per 100 m, cioè per 10 dam. Come viene chiamata questa
misura?
Si tratta di un centinaio (h) di metri (m), quindi hm, cioè ettometro. Dove la posizioniamo: sono centinaia di metri, quindi
alla sinistra del decametro.
Consideriamo
ora 100 litri, otteniamo una misura 100 volte più grande del litro.
Potrebbe essere la capacità di una botte.
Come la
chiamiamo? Si tratta di un centinaio (h) di litri (l), quindi hl, cioè ettolitro. Dove la posizioniamo: sono decine di decalitri, quindi
alla sinistra del decalitro.
Se
invece consideriamo un peso di 100 g, otteniamo una misura 100 volte
più grande del grammo. Potrebbe essere il peso di una confezione di prosciutto.
Come la
chiamiamo? Si tratta di un centinaio (h) di grammi (g), quindi hg, cioè ettogrammo, comunemente abbreviato come etto. Dove la posizioniamo: sono decine di decagrammi, quindi
alla sinistra dei decagrammi.
C’è una misura
dieci volte più grande dell’ettometro. E’ il chilo(mille)metro: quanti metri saranno? Sempre approfittando del parco urbano e dei suoi percorsi misurati dai podisti, compiamo una passeggiata lunga 1 km facendo notare gli ettometri
che via via si percorrono. Se
suddividiamo i 1000 m in gruppi da 100 m, quanti ne otterremo? Allora possiamo
dire che 1 km = 1000 m = 10 hm
E se dividiamo il chilometro in gruppi da 10 m, cioè in decametri, quanti ne otterremo?
Il chilometro è un migliaio (k) di metri (m), quindi lo abbrevieremo km, cioè chilometro. Dove lo posizioniamo: sono decine di ettometri, quindi
alla sinistra degli ettometri.
Allora possiamo dire che
1 km = 10 hm = 100 dam = 1000 m
Naturalmente lo stesso discorso potremo fare a proposito delle misure di massa. I bambini conoscono già il chilogrammo, perché se ne è parlato a proposito delle unità di misura. Può essere il peso di un pacco di sale, di zucchero o di farina.
Il chilogrammo è un migliaio (k) di grammi (g), quindi lo abbrevieremo kg, cioè chilogrammo. Dove lo posizioniamo: sono decine di ettogrammi, quindi
alla sinistra degli ettogrammi.
Allora possiamo dire che
1 kg = 10 hg = 100 dag = 1000 g
E' importante che gli alunni capiscano che misurare significa scegliere un'unità campione omogenea con la grandezza da misurare (non posso usare i litri per misurare una lunghezza) e vedere quante volte l'unità campione è contenuta nella grandezza da misurare. E' importante anche che gli alunni capiscano che c'è sempre un margine di imprecisione nelle misurazioni, più o meno ampio a seconda della sensibilità degli strumenti di misura.
E’ il Sistema Internazionale di unità di misura (abbreviato in SI) che ci indica le unità di misura, i multipli ed i sottomultipli.
Il simbolo (o marca) si mette dopo il numero, in caratteri minuscoli e senza puntino: 1 065 m
Come preambolo a questa attività due premesse:
ogni bambino dovrà avere un metro per effettuare le misurazioni e le suddivisioni in sottomultipli, meglio una fettuccia bianca ma, in caso di difficoltà a procurarsela, accettiamo anche un comune metro già suddiviso in dm, cm e mm.
io preferisco procedere in parallelo presentando insieme i decimi, i centesimi ed i millesimi delle misure di lunghezza, capacità e massa. Naturalmente si può scegliere la strada di affrontare prima le misure di lunghezza, poi quelle di capacità e di massa separatamente.
Matematica per gli alunni
COMPETENZE
ABILITA’
UNITA’
DI APPRENDIMENTO
L’alunno utilizza i più comuni
strumenti di misura.
Sviluppa un atteggiamento positivo
rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno
fatto intuire come gli strumenti matematici siano utili per operare nella
realtà
- Al termine della classe terza l'alunno dovrà:
effettuare misure dirette e indirette di
grandezze ed esprimerle secondo unità di misura convenzionali e non;
esprimere misure utilizzando multipli e sottomultipli delle unità di
misura.
Ricordate l’esperienza della misurazione di un
campo fatta da Br1 e Bass8? I nostri amici hanno capito anche loro che c’è
bisogno di misure convenzionali, cioè uguali per tutti. E si sono appassionati
alla misura: ora sanno che per misurare le lunghezze l’unità di misura è il
metro e quindi i due si divertono a misurare qualunque cosa incontrino. Eccoli,
stanno misurando quanto è lunga la casa di Ambrogio. Hanno contato 15 metri ma
avanza un pezzo e Br1 e Bass8 non sanno come fare e quindi cominciano a discutere
animatamente. Lasciamoli discutere e vediamo se possiamo aiutarli a trovare una
soluzione. Come si può misurare il pezzo che avanza?
Ascoltiamo le proposte dei bambini, aiutandoli con domande opportune: "ci servirà una misura più grande o più piccola del metro?", "quante volte più piccola?"
Proviamo anche noi a misurare in metri la lunghezza
di una parete della scuola. Sono 4 metri ma anche a noi avanza un pezzo.
Sorge quindi la necessità di usare
misure più piccole del metro, ma sempre convenzionali, cioè uguali per tutti. Proviamo a suddividere il metro in 10 parti uguali. L’unità metro è stata
divisa in decimi. Ogni parte che cosa è del m? un d, quindi abbreviamo con dm,
il decimetro.
Usando il metro che
ogni bambino ha portato o si è costruito, disegniamo un segmento lungo 1 dm
sul quaderno.
1dm=0,1m 10dm=1m
Possiamo a questo punto completare la misurazione della parete, usando il dm per il pezzo che ci mancava. I decimetri sono 6.
Esprimiamo le
misure alla lavagna dapprima usando “e”, poi sostituendo ad "e" la virgola ed infine solo
con i sottomultipli.
4 m e 6 dm
4,6 m
46 dm
Proviamo ora a misurare la lunghezza dell'armadio: l'armadio è lungo 2 m e 3 dm. Come possiamo esprimere questa misura?
Proponiamo qualche domanda orale per verificare la comprensione. Ad esempio chiediamo: "A quanti dm equivalgono 3 m? E 2 m? Mezzo metro da quanti dm è formato? E 1 m e mezzo? Per
ottenere 1 m, quanti dm devo aggiungere a 6 dm? 12 dm sono più o meno di un m e
mezzo? Un finestrone è alto 2,6 m: quanti dm misura?"
Passando alle misure di capacità, sappiamo già che l'unità di misura fondamentale è il litro (l). Facciamo vedere ai bambini la capacità di un litro e poi chiediamo: "Posso con un litro misurare la capacità di questo bicchiere?". Evidentemente non è molto semplice, anche in questo caso serve una misura minore del litro. "Quante volte sarà più piccola del litro questa misura?"
Ormai lo sappiamo, dovrà essere 10 volte più piccola del litro. Se abbiamo la possibilità di avere in classe un contenitore da un dl, presentiamolo agli alunni, in caso contrario possiamo usare dieci bicchierini di carta in cui suddividere il contenuto di un litro d'acqua. Se consideriamo una misura 10 volte più piccola del
l, abbiamo un decimo (d) di litro (l) che si abbrevia dl e si legge decilitro.
Se invece consideriamo le misure di peso/massa, noi sappiamo che l'unità fondamentale è il kg. Esiste però un'altra misura importante soprattutto per misurare piccoli pesi: si tratta del grammo (g). Anche in questo caso, se abbiamo in classe una bilancia didattica con i pesi, presentiamo e facciamo sentire agli alunni qual è il peso di un grammo; in caso negativo usiamo un'altra cosa che pesi circa un grammo, ad esempio un fermaglio.
Se consideriamo una
misura 10 volte più piccola del g, abbiamo un decimo (d) di grammo (g) che si
abbrevia dg e si legge decigrammo. Può essere, ad esempio, il peso di una piuma.
Quando abbiamo misurato la lunghezza dell'armadio, abbiamo ottenuto una misura di 2,3 m ma mancava un piccolo pezzo, che non siamo riusciti a misurare con il dm. Come possiamo fare?
Ci occorre una misura più piccola del dm. Quante volte più piccola? Certamente, 10 volte più piccola del dm.
Usando il metro in dotazione agli alunni, proviamo a
suddividere 1dm in 10 parti uguali: ogni parte che parte è del dm? E del m? Un centesimo (c) del metro (m), quindi
si chiamerà centimetro (cm).
Facciamo disegnare sul quaderno un segmento lungo 1 cm.
1 cm= 0,01m 1 cm =
0,1 dm 100 cm = 1m 10 cm =1 dm
Proviamo a completare la misurazione della lunghezza dell'armadio, dedicandoci alla piccola parte che mancava.
Procediamo anche stavolta a qualche misurazione esprimendo le
misure alla lavagna dapprima usando “e”, poi sostituendo ad "e" la virgola ed infine solo
con i sottomultipli.
Se consideriamo una misura 10 volte più piccola del
dl, abbiamo un centesimo (c) di litro (l) che si abbrevia cl e si legge
centilitro. Come esempio di questa capacità possiamo presentare una provetta da laboratorio.
Nei pesi o massa se consideriamo una misura 10
volte più piccola del dg, abbiamo un centesimo (c) di grammo (g) che si
abbrevia cg e si legge centigrammo. Come esempio presentiamo il peso di una batteria di un orologio da polso.
Induciamo i bambini
ad aver bisogno di una misura più piccola del cm: usando il cm non possiamo
misurare la larghezza del gesso. Potremmo provare con una misura 10 volte più
piccola del cm. Proviamo a suddividere 1cm in 10 parti: ogni parte che parte è
del m? Un millesimo, quindi si chiamerà millimetro(mm).
Disegniamo un segmento lungo 1 mm sul quaderno.
1mm= 0,001m 1000 mm=1m 1mm =100 dm 1mm=10
cm
Proviamo ad
effettuare misurazioni esprimendo le misurazioni in mm.
Se consideriamo una
misura 10 volte più piccola del cl, abbiamo un millesimo (m) di litro (l) che
si abbrevia ml e si legge millilitro. Possiamo portare ad esempio una fialetta di medicinale.
Nei pesi o massa se
consideriamo una misura 10 volte più piccola del cg, abbiamo un millesimo (m)
di grammo (g) che si abbrevia mg e si legge milligrammo. Come esempio del peso di un milligrammo potremmo proporre il peso di un capello.
E' il momento di sintetizzare il tutto in una tabella da costruire insieme agli alunni.
Inserisco un gioco on line. Si tratta di un'esercitazione sulle equivalenze di lunghezze. Abbiamo l'interno di un pollaio con un uovo in bilico. Viene proposta una equivalenza di lunghezze; in caso di risposta esatta l'uovo rotola verso destra lasciando uscire un pulcino che inizia a camminare e va ad allinearsi in fila indiana con il resto della covata, altrimenti rotola verso sinistra cadendo e rompendosi. Giochi-free.it - il portale di giochi Gratis Online, giochi Flash !