"Elisa ha 10 figurine ed Emma 5."
Ho detto agli alunni di risolvere il problema: uno o due hanno cominciato a scrivere, gli altri (con mio grande sollievo) hanno iniziato a guardarsi in modo perplesso, a bisbigliare e poi qualcuno ha trovato il coraggio di dire: "Non si può, manca la domanda, non sappiamo cosa trovare".
Questo è un bel passo avanti nella comprensione della struttura di un problema e dei suoi meccanismi di risoluzione.
La situazione scritta alla lavagna non è un problema, se non c'è una domanda per risolvere una situazione non siamo di fronte ad un problema.
Allora ho proposto agli alunni di far diventare un problema il testo di cui ci stiamo occupando, inserendo la domanda mancante. In questi primi momenti del lavoro preferisco dare io le opzioni tra cui scegliere:
Scegli la domanda adatta e risolvi
Quante sono tutte le figurine?
Di quale colore sono le figurine?
Quante figurine ha Marta?
Insieme:
COMPLETA CON LA DOMANDA E RISOLVI
Ci sono 3 astucci, in ciascuno ci sono 9 pastelli.
Da soli:
In una gara di judo gli atleti imperiosi hanno vinto 13 medaglie d’oro e 11 d’argento.
La squadra di Giorgia in una gara di basket ha fatto 50 punti. 43 sono stati fatti dalle compagne, gli altri da Giorgia.
La mamma va in una pasticceria e compra 8 paste. Per ciascuna pasta spende 2 euro.
Un ulteriore passo ci conduce a presentare agli alunni problemi con più domande possibili. Il lavoro è utile perché ci permette di far capire ai bambini che, data una stessa situazione, possono esistere cose diverse da trovare e quindi diverse strategie risolutive.
Infine iniziamo a vedere anche problemi in cui le soluzioni possibili siano più di una. Ecco un esempio:
Una verifica scritta dell'U. A. da stampare