Terza tappa: nella terra del grande freddo
Bentornati, amici!
Senza nido, senza
bussola e con le mappe rifatte sono partita per la mia missione.
Aquila Stanca mi è venuta vicina e col suo becco adunco
mi ha accarezzato a lungo le piume: è stato il suo modo per augurarmi buon
viaggio e buona fortuna.
Mi sono quindi alzata
in volo ed ho iniziato il mio viaggio. La prima parte del mio percorso è stata
davvero molto lunga, dovevo sorvolare l’immensa Pianura
del Nord, la Terra del Grande
Freddo.
E’ una terra che
conosco molto bene, ma non immaginavo che fosse così grande. Dall’alto sembrava
una distesa verde e grigia infinita, io volavo e mi sembrava di essere sempre
nello stesso posto.
Il freddo era pungente,
venti gelidi scuotevano le mie penne e le mie piume, il ghiaccio mi aveva
ricoperto il becco.
Ad un certo punto è
iniziato anche a nevicare, scendevano non fiocchi ma palle di neve che
appesantivano sempre più il mio volo. Ho sentito quindi il bisogno di fermarmi
a riposare e di ripararmi un po’ dal freddo.
Sotto di me c’era un
grande fiume tutto ghiacciato, ma con strane macchie marrone che lo
punteggiavano. Mi sono abbassata di quota e sono atterrata ma, essendo tutto
ghiacciato, sono scivolata via come una saponetta e sono finita contro un
cespuglio spinoso sulla sponda del fiume.
Arciquack, spinaquack.
Col becco piano piano mi sono liberata delle spine e poi mi sono addormentata
tra due rocce dove c’era un po’ più riparato e si sentiva meno il freddo. Ho
trascorso tutta la notte così ed il mattino dopo mi sentivo meglio ed ho deciso
di ripartire, rialzandomi in volo. Immediatamente ho capito l’errore fatto!
Quelle macchie marrone che avevo visto erano botti disseminate sul fiume ed in
ogni botte c’era un uomo con uno strano aggeggio munito di due canne poco
rassicuranti. Ho visto che tutti stavano rivolgendo verso di me quelle canne e,
poco dopo, ho sentito una serie di colpi violenti ed ho visto dei proiettili
passarmi molto vicino. Accidenti! Quelli volevano uccidermi. Sparagulp!
Devo ringraziare anche
voi, bambini, se ce l’ho fatta. Grazie all’energia che mi avete dato ho
cominciato a volare velocissima ed a zig zag, impedendo quindi ai cacciatori di
poter prendere la mira con calma ed ho subito aumentato l’altezza del mio volo,
finché i proiettili non riuscirono più a raggiungermi. Ero felice di avercela
fatta, ma ero anche triste: perché mi volevano morta quegli uomini? Io non
avevo fatto loro nulla di male.
Ripresi il mio viaggio
e dopo un po’ che volavo, tornò la neve che rendeva sempre più faticoso e lento
il mio volo: pensai allora di salire più in alto, sopra alle nuvole non
nevicava di certo. Cominciai a cambiare il mio volo, trasformandolo da
orizzontale a verticale e mentre salivo superavo strati di nuvole, prima più
sottili poi sempre più spessi. Li avevo quasi superati tutti e vedevo già ampi
squarci d’azzurro, quando, all’improvviso, da dietro una nuvoletta spuntò lui, Falco Zero!
Non l’avevo mai visto
così vicino, era grande, nero, gli occhi spietati ed un becco spaventoso
rivolti verso di me. Sicuramente aveva fatto in modo che io fossi costretta a
salire per potermi prendere più facilmente, cominciò a girare in circolo sopra
di me, le sue ali erano così grandi che sembrava un aereo. Sono spacciata,
pensai! Qui non ho posti dove nascondermi. Però sentivo dentro di me una grande
energia, quella che mi avete dato voi, bambini! E fu così che la vidi, una
piccola nuvoletta che si spostava molto più velocemente delle altre, capii che
quella nuvoletta era entrata nel Corridoio del Vento:
se fossi riuscito a raggiungerla, Falco
Zero non avrebbe potuto
farmi nulla. Aspettai che la nuvoletta passasse sotto di me e mi ci tuffai
sopra, con una grande paura di mancarla ed invece la centrai in pieno. E bye,
bye Falco Zero! Anche se sei veloce, non volerai mai più
veloce del vento. E mentre Falco
Zero digrignava
furiosamente il becco, io feci un bel volo sulla nuvoletta volante che mi ha
portato sin qui.
Sono stata informata
che anche voi bambini delle classi quarte avete compiuto la seconda prova.
Ecco i risultati della
4B di Imperia
Chissà, magari voi
avete fatto meglio, o no? Fatemelo sapere. Con la vostra energia io sono pronta
a ripartire. Ci vediamo al termine della prossima tappa.
Intanto i traguardi che
dovrete raggiungere nella terza tappa del vostro viaggio sono questi. Quackleggo:
Al termine del terzo percorso “Nella terra del grande freddo” voi
dovrete:
·
Conoscere le proprietà della divisione
·
Saper eseguire divisioni in colonna anche con due
cifre al divisore
·
Conoscere e saper operare con le misure di massa
·
Conoscere i poligoni, le rotazioni e le
traslazioni
·
Risolvere problemi con la domanda nascosta